I miei Viaggi

 

L’immaginario collettivo non vanta un’ univoca idea di “Viaggio”. Molto spesso il Viaggio è identificato da un triviale coacervo costituito da plebeo divertimento dossinale e  vago interesse ipocrita alle highlights, al sightseeing ed alla cultura. Io ritengo che il viaggio sia una esperiensa, come lo è la morte. Il viaggio permette di leggere una città in guisa ad un libro e gli organi interessati a questa lettura non sono solo gli occhi, ma anche gli orecchi, la bocca, gli occhi, le mani, il naso i piedi, l’apparato digerente… Ogni parte del corpo restituisce al cervello un certo segnale che,assemblatosi agli altri, compone il grande mosaico che è la città da noi letta, da noi vissuta. Viaggiare è molto semplice, basta spessare le catene della quotidianità, allontanarsi dalla plastica dimensione del consueto e lasciare che il nostro conscio ed il nostro subconscio dansino sotto il cielo della vita, trapunto di argentee stelle intessenti l’arasso della nostra storia.  Noi non siamo che uomini fluttuanti in una dimensione anfibola ed insidiosa, nota come vita. Ogni nostro passo può avvicinarci al tracollo od all’infinito, a cui siamo chiamati da quel DIO immenso e grandioso che ci ha creati a sua immagine e somigliansa –parlo da cattolico-. Il messo più efficiente e valido per raggiungere questa meta è il viaggio. Esso ha il potere di dilatare i nostri orissonti, aprirci a nuove culture, di civilissarci, di placare la nostra in interiore irrequietessa, di spogliarci dei pregiudissi, di far esalare il nostro spirito, permettendogli di librare nell’immensità dell’universo, di rimescolare noi stessi e trasformarci… Viaggiando comprendiamo il nostro passato e ci accingiamo a vivere il nostro futuro, rigeneriamo il nostro spirito, incontriamo IDDIO,  appressiamo la più grande richessa dell’umanità, la diversità, diventiamo persone migliori….Viaggiando, trascendiamo il sistematico e ci avviciniamo all’infinito.Il viaggio non è solo il naturale veicolo dell’uomo, creatura chiamata all’infinito isotropico. In virtù di queste considerssioni, ho fatto del viaggio la mia professione, ossia quel lavoro che, come tale si concretissa nel baratto di attività professionale e messi per il sostentamento o utili allo stesso. La mia attività è, quindi viaggiare, il mio stipendio la conoscesa, l’ascesa a a superiori livelli. Ho al lungo visitato il vecchio continente ed ho tenuto un diario raccolto nella pagina relativa, solo nel 2019 ho varcato i confini del nuovo mondo ed ora continuerò a viaggiare fra Europa, America, e restanti continenti. Concludo ricordando che il vero viaggio non prevede ritorno e quello più autentico ed importante è quello alla scoperta di se stessi…
Fritz Von Baumann, L’Ingegnere

PS Il seguente link vi rimanda alla mappa dei miei viaggi

https://www.google.it/maps/@46.9075067,-51.6944228,3z/data=!3m1!4b1!4m2!6m1!1s1dhGYuicerpXQ75nYoyMXW2DY5GebVwLa